mercoledì 8 dicembre 2010

INVENTARE LA VITA!

INVENTARE LA VITA è stato il titolo dell’ultimo ritiro che dal 30 ottobre al 1 novembre abbiamo vissuto insieme  ai giovani 18enni della nostra parrocchia e della parrocchia di Santa Maria della Croce a Crema.  In un ambiente di silenzio e raccoglimento abbiamo provato a rispondere alla domanda: cosa significa inventare la vita?  Prendendo coscienza e consapevolezza del senso della “frase” , siamo giunti ad una conclusione o meglio ad una certezza condivisa dall’intero gruppo: la nostra vita è un dono.  Questa affermazione, così semplice e molto spesso dimenticata, sembra banale ma in realtà è il centro della nostra esistenza. Attraverso una dinamica, ognuno di noi ha potuto sperimentare la propria nascita come dono, vivendo in tal modo la dimensione della gratuità. La vita è un dono gratuito e noi abbiamo solo un compito, tutto sommato facile: ringraziare, solo questo; ringraziare Dio di questo meraviglioso regalo. Intorno a questa certezza è ruotato l’intero ritiro: essere consapevoli che la vita ci appartiene, è nostra ma solo nel momento in cui siamo capaci di prenderla tra le nostre mani, di imparare a discernere e di fare delle scelte che la vita stessa ci presenta ogni giorno. Decidere! Decidere come vivere, essere padroni di noi stessi! Vivere consapevolmente! Scoprire ogni giorno l’incanto di vivere. Non più la monotonia di chi si lascia trascinare delle cose già prestabilite e abitudinarie ma vivere CREATIVAMENTE, inventando con la nostra fantasia il modo migliore di accogliere il Dono! Non più vivendo in modo passivo lasciando passare il tempo e facendo decidere gli altri per noi, ma sfruttando al massimo la virtù della dinamicità che, per il fatto di essere giovani, portiamo nel nostro cuore.  Una vita dinamica, che si lascia trasportare dal vento dello Spirito non sapendo né da dove viene né dove ci porterà, ma con la certezza che abbandonandoci al soffio dello Spirito arriveremo sempre alla meta più importante:l’amore.
 E così il nostro ritiro andava avanti, in mezzo a spazi di riflessione e di silenzio abbiamo potuto individuare il primo passo da fare per cominciare a inventare la nostra vita: Conoscere noi stessi!  Chi siamo veramente? Questa è stata una domanda molto stimolante che ci ha portato a smascherare la nostra vera identità. Attraverso una dinamica molto divertente, che comportava l’uso di maschere, abbiamo creato uno spazio molto bello e accogliente in cui ognuno di noi ha potuto condividere la propria persona. Sono emerse parole molto profonde che cercavano, con molta sincerità e semplicità, di dare risposta a questo interrogativo dell’uomo: chi sono? La dinamica ha portato, ognuno di noi, alla grande scoperta della propria persona e del proprio nome.  Durante i tre giorni di ritiro abbiamo potuto vivere forti momenti di condivisione soprattutto l’ultimo giorno in cui attraverso un «discernimento di gruppo», tutti i ragazzi hanno potuto condividere agli altri le cose positive, i pregi, le virtù che vedevano in loro. Una dinamica molto ricca che senza dubbio ha permesso di vedere gli altri come grandi tesori e risorse di cui disponiamo intorno a noi.  Che ritiro!!! Pieno di preghiera, silenzio, condivisione, discernimento, parole che suonano estranee al nostro linguaggio ma che sono indispensabili per ogni giovane che vuole intraprendere il cammino di sequela di Cristo. Parole impegnative che aiutano a maturare la propria persona e la propria fede.  Inventare la vita allora è possibile. È un impegno personale che si vive meglio in compagnia, in complicità. Inventare la vita allora significa anche vivere in relazione, vivere in amicizia: con Dio e con gli altri. Un grazie speciale a tutti gli educatori che con il loro sforzo queste attività sono possibili e grazie al nostro buon Dio che ci ha permesso di vivere, inventando la nostra vita.

Ricardo Hernández MSpS.

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